“QUELLA VOLTA CHE… IL RAZZISMO NON ESISTEVA?”
Ieri in aula magna la premiazione, alla presenza anche degli studenti del Cpia di Favara

Catania, 21.05.2025. È uno di quei progetti che parla al cuore, passato attraverso un percorso di studi, confronto, approfondimento. Con la canzone “E se…” la 4 I del Liceo ginnasio statale M. Cutelli e C. Salanitro si è aggiudicata il primo posto del Concorso nazionale “Quella volta che…il razzismo non esisteva?”, promosso da “Prima effe. Feltrinelli per la scuola” in collaborazione con l’associazione “Il razzismo è una brutta storia”, contro le diseguaglianze, per l’integrazione e il riconoscimento dei diritti di tutti a prescindere da colore della pelle, razza, religione, appartenenza politica. “Perché si possa parlare solo di una specie umana” dicono unanimi gli studenti chiamati a una riflessione che è frutto di un investimento culturale e non secondariamente umano, che la scuola recepisce come imperativo categorico. E ancora una volta il liceo catanese spicca e sale sul podio con un attestato che dimostra la volontà di trasferire i valori che accompagneranno gli studenti di oggi, adulti di domani, verso un futuro di responsabilità e consapevolezza. Ad aprire la cerimonia ieri in aula magna, la dirigente scolastica Elisa Colella, affiancata, per la Feltrinelli, dalla responsabile delle Relazioni con il territorio, Aurelia Calì e dal prof. Marco Pappalardo, che ha dedicato tempo e de energie al progetto, dando il merito ai suoi alunni intraprendenti – “accollativi”, li descrive con una battuta – che “Dallo studio dell’educazione civica, materia trasversale alle altre, sono passati alla concretizzazione di un progetto realizzato con la sensibilità, le passioni e le competenze artistiche di ciascuno”. Ad applaudirli per prima, la dirigente Elisa Colella, orgogliosa ed entusiasta di un nuovo riconoscimento e di vedere i frutti di un lavoro “Non di un giorno ma intrapreso dall’inizio dell’anno scolastico, in sinergia con le famiglie, guardando a una formazione completa della persona, perché inizia tra i banchi la costruzione della personalità e della coscienza. Etica, sensibilità non sono una cosa a parte rispetto allo studio e alla cultura, al contrario – commenta Colella – nascono uno dall’altro, si intrecciano, si contaminano, gettando le basi per diventare persone migliori per una società! migliore, guai a derogare a questo impegno morale”, dice la dirigente, in prima linea nell’esplorazione di nuove frontiere con cui i giovani devono e possono misurarsi. Ieri, tempo e spazio per le emozioni, alla presenza dei genitori dei partecipanti. Scorre il video del brano, di quelli che rimangono a frullare in testa. Tutti a cantare. “C’è chi è ebreo e chi è musulmano, chi è pacifista, c’è chi è disumano, poi chi vuol la guerra, chi la distruzione, chi l’amore, chi l’amore eterno, chi la resurrezione. E se ciò che si vede è diverso, quello che conta è dentro te stesso”. Ritmo del cuore e delle emozioni. Giovanissimi che incidono parole di pace mentre lì fuori si bombarda e si muore. Capisci che il cambiamento inizia da un’aula come questa. Le parole diventano fatti, rappresentazioni, realtà: sul palco, gli studenti del CPIA di Favara che hanno partecipato al concorso con una propria produzione e ricevuto una menzione speciale, portano speranze e aspettative. Arrivati sul barcone, con sé ben stretto un bagaglio di sogni. Chi vuole fare l’ingegnere, chi il calciatore. “Cos’è per te la scuola?” Chiede una compagna del Cutelli. “La porta per il futuro”. Ecco la risposta, che altro?
