Il nuovo romanzo di Rosalba Perrotta, ambientato in una Sicilia non stereotipata, affronta la contemporaneità con una scrittura che sorprende

Con Festa in giardino, Rosalba Perrotta – già nota per i suoi saggi sociologici e romanzi dallo sguardo penetrante – firma un’opera di grande sensibilità, capace di intrecciare ironia e profondità psicologica, radici familiari e memoria personale. Il libro, pubblicato da Algra, è già disponibile in tutte le librerie. Ambientato in una Sicilia viva e lontana dagli stereotipi, il romanzo offre al lettore un viaggio intimo e corale, nel quale si rispecchiano i dubbi, le attese e le fragilità dell’uomo contemporaneo.
Oggetti, memoria e narrazione: una trama che nasce da una domanda
«Ci sono oggetti inutili?» Da questa semplice ma profonda domanda ha preso forma il romanzo. Per l’autrice, ogni oggetto contiene storie e frammenti di vita: «Mi catturano nel vortice dei ricordi», afferma, «mi trasportano alla ricerca del tempo perduto». Roxane, protagonista del romanzo, è nata così – tra scatoloni e memorie – e con lei gli altri personaggi, emersi «mentre guidavo nel traffico o aspettavo il sonno». In questo mosaico di emozioni e intuizioni, Festa in giardino è un romanzo che fa bene: «Scriverlo mi ha divertita e mi ha fatto riflettere, spero che accada lo stesso a chi deciderà di leggerlo».
I temi: identità, relazioni e il coraggio dell’imperfezione
Festa in giardino affronta con leggerezza temi esistenziali: «La perfezione è una condanna», afferma l’autrice. Il romanzo suggerisce di osservare la realtà con “levitas”, quella leggerezza consapevole che permette di ridimensionare i problemi attraverso ironia e distacco. Gli altri, dice Perrotta, «possono aiutarci, stimolare la nostra intelligenza, nutrire la nostra immaginazione». Il romanzo diventa così un invito a scegliere con cura le relazioni che ci definiscono e ad accogliere l’inatteso come possibilità di rinascita.
Roxane e i protagonisti tra ironia e fragilità
Roxane, donna matura e adottata, durante un trasloco si ritrova a fare i conti con una scatola colma di ricordi e domande mai affrontate. Accanto a lei, si muovono personaggi ricchi di umanità: Matilde -quarantenne perfezionista che sogna un figlio – e Daniele – giovane hikikomori sospeso tra realtà e schermo. Sullo sfondo, una Catania vibrante e poetica. Roxane si interroga su una misteriosa figura mai conosciuta, Franziska, avviando un percorso che è «un viaggio, interiore e non», come lo descrive Rosalba Perrotta, dove la memoria diventa chiave per leggere il presente.
