25 anni di CDO Sicilia: una grande festa all’insegna dei valori dell’imprenditorialità e della solidarietà

Era il lontano 2020 quando anche in Sicilia vide la luce la prima sede regionale di Compagnia delle Opere, che già dal 1986 operava a livello nazionale per riunire imprenditori e professionisti sotto il motto “Un criterio ideale. Un’amicizia operativa”. E “Venticinque anni di storie, persone e imprese” è stato non a caso il titolo della grande festa che ieri sera al Santa Tecla Palace di Acireale ha celebrato questo traguardo. 

Un’occasione per riunire in un unico luogo e nello stesso momento tutti coloro che hanno fatto parte di questo percorso, per rileggere il passato ma soprattutto per guardare al futuro: non è stato un caso che questa celebrazione sia stata fissata in concomitanza con il meeting, nella sede di Catania, del direttivo nazionale, dedicato al tema della leadership, alla presenza del direttore generale Mauro Cattaneo. 

«Sono passati 25 anni – ha detto in apertura il presidente di Cdo Sicilia Salvatore Motta – da quando la Compagnia delle Opere ha visto nascere la sua prima sede anche in Sicilia: alcuni dei presenti lo ricordano, perché fanno parte della nostra rete di amicizie operative sin da allora; altri nel tempo hanno scelto di associarsi facendo tesoro dell’esperienza condivisa da tutti sin da quel momento. Questo è dunque un compleanno importante da festeggiare, innanzitutto per celebrare insieme il valore di essere ancora un’associazione attiva che, affrontando i cambiamenti che i tempi hanno richiesto e aiutando i propri soci a farlo anche nelle loro singole imprese, continua ad attrarre le realtà emergenti del territorio che comprendono il significato di non essere soli».

Il passato, il presente e il futuro sono stati i protagonisti anche sul palco, a cominciare dal messaggio inviato da colui che, venticinque anni fa, fu il primo presidente, il notaio Carlo Saggio: «Auguro a tutti i partecipanti – ha scritto – buon lavoro. So bene infatti che a tutti noi piace più il verbo lavorare che il verbo celebrare. Noi siamo uomini al lavoro perché siamo in qualche modo coscienti di uno scopo e di una responsabilità. Così ci piace molto lavorare anche quando non dovrebbe piacerci perché tutto sembra difficile e ostile. Ci piace lavorare e quindi siamo sempre alla ricerca di compagni di cammino. Una compagnia con cui condividere la passione per il lavoro e per la costruzione, condividere un giudizio sulla realtà, condividere progetti e opportunità, condividere ansie e momenti bui. Questo è la Compagnia delle Opere». 

A seguire, la consegna delle targhe ad alcuni soci, come Sergio Castorina della Clinica Morgagni in rappresentanza di quelli storici, e Stefano Finocchiaro di Altea in rappresentanza dei nuovi associati, ad alcuni dei past president presenti in sala, in particolare Maurizio Andronico Salvatore Contrafatto, alla past direttrice Cristina Scuderi.

«Stasera – ha detto la direttrice Claudia Fuccio – raccontiamo una storia di amicizia, perché la Compagnia delle Opere è innanzitutto amicizia. Un’amicizia il cui frutto più importante oggi è una grande stretta di mano fra due generazioni, che quotidianamente lavorano insieme producendo reali opportunità e sono il futuro della nostra realtà. Insieme stiamo costruendo una nuova cultura di impresa, con nuovi paradigmi». 

Infine, il momento della solidarietà, in virtù dello storico legame di Cdo con il terzo settore. Il vicepresidente Roberto Monteforte ha infatti simbolicamente consegnato a nome di tutti i soci al prof. Alfio Pennisi, direttore del servizio per la pastorale carceraria dell’Arcidiocesi di Catania, un assegno destinato a contribuire al finanziamento del progetto “Spezzare le catene”, finalizzato al reinserimento lavorativo dei carcerati.